Presentiamo in questa sede l'ordine del giorno presentato in occasione del Comitato Politico Nazionale del Prc dalla maggioranza dei membri del Cpn della mozione 3 - Progetto Comunista. Segue la dichiarazione di voto CONTRO la presentazione delle liste elettorali da parte del Cpn di Rifondazione Comunista.
ORDINE DEL GIORNO DI PROGETTO COMUNISTA
Comitato Politico Nazionale del Prc
(Roma, 20-21 gennaio 2006)
La crisi economico-finanziaria viene scaricata sui lavoratori
La crisi economico-finanziaria che investe l'Italia, nel quadro della crisi capitalistica internazionale, in quest'ultima fase ha subito un'evidente accelerazione, investendo, negli ultimi anni, il tessuto delle piccole e medie imprese di tutto il Paese. Dopo la fase delle delocalizzazioni nei Paesi dell'Est Europeo, connessa alla ricerca di forza lavoro a bassissimo costo, abbiamo assistito alle chiusure aziendali di interi comparti produttivi, dal tessile al meccanico: la crisi non risparmia il terziario, commercio e servizi.
Rilanciare la lotta per la salute e la libertà della donna E' in atto un'azione contro la salute e l'auodeterminazione della donna, all'interno di una più generale ondata reazionaria clericale e repressiva i cui aspetti principali sono: negazione del diritto alla procreazione medicalmente assistita che coinvolge una fascia di donne in età fertile di circa il 5-10%; assoluta carenza di educazione sessuale e contraccettiva nelle scuole; ticket sulle pillole antifecondative e 100% a pagamento per le nuove, per i cerotti contraccettivi, per la pillola del giorno dopo; svuotamento dei consultori, loro infiltrazione da parte di elementi clericali e reazionari, loro mancata istituzione in diverse regioni; "errorismo antiabortista" da parte della Rai (di fatto "Radio apostolica italiana"), che induce moltissime donne a rinunciare all'aborto gratuito negli ospedali pubblici (in un recente convegno è stato calcolato che solo in Sicilia si svolgono 1500 aborti clandestini ogni anno); rifiuto di fare le ricette di Norlevo da parte di guardie mediche dell'Asl, pronto soccorso ecc.
a cura del Circolo culturale "Giordano Bruno" di Milano
Verso la Conferenza nazionale dei Giovani Comunisti
di Giuseppe Guarnaccia
La svolta governista del Prc coinvolge anche l'organizzazione giovanile. Lo stallo politico‑organizzativo nel quale i Giovai Comunisti vivono è segnale inequivocabile della parabola discendente del partito. La struttura giovanile vive da oltre tre anni una fase di passivizzazione dovuta alla totale mancanza di progetto politico, alla marginalità o estraneità da ogni forma di lotta, alla subalternità all'apparato del partito. Dopo l'ultima conferenza tenutasi nel 2002 e l'assemblea nazionale di Genova del 2004, il gruppo dirigente (composto dalla maggioranza bertinottiana e dall'area Erre) ha svuotato di ogni contenuto politico-programmatico la struttura giovanile, rendendo il coordinamento nazionale un mero parlatorio autoreferenziale. Le decisioni vengono prese dall'Esecutivo nazionale, organo burocratico a disposizione della sola maggioranza del gruppo dirigente.
Le politiche di esclusione dei due poli della borghesia
di Michele Rizzi
Votazione nominale del ddl n. 3240 Disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero Legge Turco-Napolitano (in relazione alla creazione dei Cpt). Seduta del 19/11/1997 presieduta da Luciano Violante.
Rifondazione Comunista: Bertinotti Fausto Assente; Boghetta Ugo Favorevole; Bonato Francesco Favorevole; Cangemi Luca Favorevole; De Cesaris Walter Favorevole; Giordano Francesco Favorevole; Lenti Maria Favorevole; Malavenda Mara Assente; Malentacchi Giorgio Favorevole; Mantovani Ramon Favorevole; Nardini Maria Celeste Favorevole; Pisapia Giuliano Favorevole; Rossi Edo Favorevole; Santoli Emiliana Favorevole; Valpiana Tiziana Favorevole; Vendola Nichi Favorevole.
Dal "Pacchetto Treu" alla "Riforma Biagi": nuove generazioni e sfruttamento del lavoro
di Alberto Faccini
Se "l'operaio lavora sotto il controllo del capitalista e a questo appartiene il suo tempo" e "il prodotto è proprietà del capitalista, non del produttore diretto, di chi lavora", potremmo definire le nuove forme di lavoro come forme nuove per una sostanza antica.
Appello a tutti gli iscritti ai Giovani Comunisti contro la svolta di governo, per un rilancio della struttura dei Giovani Comunisti
La crisi dei Giovani Comunisti, la necessità della Conferenza nazionale
Sono passati ormai più di tre anni dall'ultima Conferenza nazionale dei Giovani Comunisti: ad oggi non si sa ancora nulla di preciso circa il quando e il se verrà svolta. Le richieste che, in tal senso, sono state fatte negli organismi nazionali non hanno ancora ricevuto una risposta precisa. I precedenti ci dicono che c'è il rischio che, ancora una volta, la Conferenza venga rimandata ignorando lo Statuto: è quello che è già successo in passato, quando, nonostante le richieste che venivano da tanti iscritti, la conferenza è stata posticipata di ben 7 anni (!).
La "via crucis" di Rifondazione verso un nuovo governo Prodi. La nostra opposizione alla deriva governista, per salvare l'opposizione di classe
di Francesco Ricci e Fabiana Stefanoni
Una vertenza unificante di lotta dei disoccupati
di Michele Rizzi
Da circa tre mesi è partita la campagna regionale dell'Associazione Progetto Comunista pugliese contro "la precarietà, la disoccupazione e per un reddito sociale".
Si tratta di una campagna che ci ha visti quotidianamente tra la gente, dalla partecipazioni alle feste di Liberazione ai sit-in per strada, a raccogliere firme per una petizione pubblica di forte impatto sociale che, al di là della rivendicazione puramente transitoria di un reddito sociale per i disoccupati finanziato dalla regione attraverso il taglio ai finanziamenti al padronato (un centinaio di milioni di euro che la giunta Vendola sta dirottando in direzione dei Natuzzi e degli imprenditori del tessile-calzaturiero), si pone l'obiettivo ambizioso di riunire attorno a tale vertenza il movimento dei disoccupati che è oggi più che mai frammentato e spesso lasciato alla mercé dei ricatti del padrone.
La straordinaria manifestazione del 25 ottobre ha posto l'esigenza di un cambiamento
di Francesco Fioravanti
La riforma "Moratti", con la sua natura profondamente classista e antiproletaria, s'inserisce all'interno di un processo, in corso ormai da lungo tempo, che ha come unico obiettivo lo smantellamento dei diritti acquisiti dalle classi subalterne attraverso lunghe stagioni di lotta. Essa non è né più né meno che parte di quel ciclo di controriforme - che ha avuto il suo apice negli anni '90 e di cui Prodi fu uno dei principali alfieri - funzionali a risollevare le sorti di un capitalismo italiano che incontra sempre più difficoltà nella competizione su scala mondiale.
Il giorno 28 ottobre 2005 la sede dell'Università degli Studi di Milano è stata occupata da centinaia di studenti. Vista l'importanza ed il successo di questa occupazione, abbiamo raccolto (in chiusura del nostro giornale) una intervista da Annalisa Dordoni, tra i portavoce di questa occupazione. L'occupazione, alla chiusura del giornale, è ancora in corso.
Il centrosinistra sembra aver ricomposto, almeno temporaneamente, un punto di equilibrio interno. Di fronte al rischio concreto di una dissoluzione della coalizione e soprattutto di una compromissione della sua leadership, Romano Prodi ha fatto un decisivo passo indietro: accettando la decisione della maggioranza della Margherita di presentare una propria lista alle prossime elezioni politiche, e rinunciando all'ipotesi di una propria lista (che i Ds, in quel quadro, non avrebbero potuto sostenere). In cambio di questo passo indietro Romano Prodi ha chiesto e ottenuto da tutte le forze dell'Unione una propria investitura "popolare" attraverso il ricorso alle primarie. Con un fine dichiarato: non solo rilanciare la propria immagine, alquanto appannata dal lungo trascinarsi delle dispute interne all'Ulivo, ma soprattutto ottenere una pubblica assicurazione preventiva di stabilità alla guida del governo per tutta la prossima legislatura.