un Centro di formazione marxista
Attraverso una piattaforma digitale saranno offerti corsi on-line basati su lezioni con video e testi. Inoltre il corso funzionerà con strumenti interattivi che permetteranno a ogni partecipante di porre domande, esporre opinioni e partecipare ai dibattiti sui vari temi.
Il progetto è la concretizzazione di una risoluzione approvata nel XI Congresso mondiale della Lit-Quarta Internazionale [svoltosi nel 2014, mentre a giugno di quest'anno si celebrerà il XII, ndt], che attribuisce una importanza prioritaria alla teoria e alla attualizzazione programmatica. Al di là della divulgazione teorica, lo scopo è di aiutare nella formazione marxista di nuovi quadri rivoluzionari.
Il Centro di Formazione sarà operativo a breve, col nome del rivoluzionario russo David Riazanov, che partecipò direttamente alla rivoluzione russa del 1917 come dirigente politico. Fu anche il direttore, su indicazione di Lenin, dell'Istituto Marx-Engels.
Per saperne di più sulla storia e sull'eredità teorica di David Riazanov invitiamo alla lettura dell'articolo che riportiamo qui sotto, di Francesco Ricci, della Lit-Quarta Internazionale.
www.litci.org le cui pagine sono tradotte in spagnolo, portoghese, inglese, francese e arabo.
dell'opera di Marx ed Engels
Quando la Lit - Quarta Internazionale ha deciso di dare alla Scuola marxista internazionale che sta aprendo il nome di David Riazanov, ci siamo resi conto che molti compagni non sanno esattamente chi fosse. Un motivo in più per ricordare quello che fu, senza dubbio, il più profondo conoscitore e divulgatore dell'opera di Marx ed Engels.
Quando prendiamo in mano un libro di Marx dovremmo sempre ricordarci che, nella gran parte dei casi, si tratta di un libro pensato ed elaborato insieme ad Engels o terminato da Engels dopo la morte di Marx. Questo è un fatto abbastanza conosciuto. Meno conosciuto è il fatto che una parte consistente delle opere di Marx e di Engels è arrivata fino a noi grazie al lavoro di ricerca e di cura di un dirigente rivoluzionario russo, David Riazanov.
Tra i testi fondamentali di Marx ed Engels che dobbiamo alla ricerca, cura e pubblicazione di Riazanov ci sono: la Tesi di laurea di Marx sugli atomisti greci; Per la critica della filosofia hegeliana del diritto; i Manoscritti economico-filosofici del 1844; La Sacra famiglia; l'Ideologia tedesca; i Grundrisse; l'ultima opera, inconclusa, di Engels: la Dialettica della natura, il Carteggio Marx-Engels e tanti altri libri (1).
Dobbiamo poi a Riazanov la pubblicazione in versione integrale della breve ma celebre Introduzione di Engels a Le lotte di classe in Francia di Marx, che fu falsificata dai riformisti e su cui ancora oggi, nonostante Riazanov abbia pubblicato la versione originale, fioriscono leggende che cercano di addebitare al Generale (nomignolo con cui gli amici chiamavano Engels, per la sua passione per le questioni militari) una presunta conversione al gradualismo riformista negli ultimi anni di vita. E' grazie a Riazanov se sappiamo che questa fu tutta una montatura di dirigenti della Spd tedesca.
David Borisovich Goldendach, meglio noto col nome di battaglia di Riazanov (o Rjazanov o Rjazanoff o con la s al posto della zeta, a seconda del metodo usato per la traslitterazione) nacque il 10 marzo 1870 a Odessa e morì il 21 gennaio 1938.
Victor Serge, che ne fu amico, lo descrive così: "corpulento, dai tratti forti, barba e baffi fitti, sguardo attento, fronte olimpica, temperamento tempestoso, il motto ironico." (2)
A 15 anni si unì ai populisti russi della Narodnaia Volia e fu quasi immediatamente arrestato. Passò cinque anni, cioè l'adolescenza, in prigione. Furono anni di studio intenso della storia e dell'economia marxista: la passione per lo studio e la lettura fu un elemento costante della sua vita. Vari testimoni lo ricordano come costantemente immerso in qualche lettura, in ogni momento della giornata.
Fu rimesso in libertà ma dopo poco fu nuovamente arrestato e condannato a quattro anni di confino per aver organizzato un circolo marxista ad Odessa.
Nel 1900 Riazanov è alla testa del gruppo marxista Borba (Lotta). Il 1900 è un anno che segnerà per sempre la sua vita. Recatosi a Berlino ha modo di accedere al magazzino dove la Spd (la sezione tedesca della Seconda Internazionale) tiene i manoscritti di Marx e di Engels. Riazanov è stupito nel vedere lo stato di disordine con cui vengono conservati testi di tale importanza. Apprende poi che una parte del materiale è conservato direttamente nella casa di Eduard Bernstein, che è l'esecutore testamentario di Engels e che, proprio in quegli anni, è impegnato in una controversa revisione riformista del marxismo. Con orrore Riazanov scopre che le biblioteche personali di Marx e di Engels non sono state conservate: dunque centinaia di libri con le preziose annotazioni a margine dei due fondatori del marxismo sono andati perduti.
Rientrato in Russia, al II Congresso del Posdr del 1903 (quello reso famoso dalla scissione che lì si consumò tra bolscevichi e menscevichi) non si schiera con nessuna delle due frazioni (al congresso il suo piccolo gruppo, Borba, partecipa col solo voto consultivo). Nel 1905 lo ritroviamo a San Pietroburgo, impegnato nella prima rivoluzione russa: è tra i fondatori del sindacato dei ferrovieri. In seguito alla sconfitta, è tra i condannati alla deportazione.
Scontata la condanna viaggia in Europa dove alimenta quella insaziabile fame di testi di Marx ed Engels che sarà la costante di tutta la sua vita. In Germania è ammesso agli archivi della Spd e comincia uno studio approfondito sulla Prima Internazionale (di cui diventerà il massimo esperto).
Stringe amicizia con Karl Kautsky ed Eduard Bernstein, che erano i principali teorici della socialdemocrazia ed erano stati i più stretti collaboratori di Engels nell'ultima fase della sua vita, dopo la morte di Marx. Conosce anche August Bebel, dirigente della Spd, che gli garantisce il libero accesso all'archivio del partito. Tra le nuove amicizie Riazanov annovera in quegli anni anche quelle di Paul Lafargue e della moglie Laura, figlia di Marx, che gli mettono a disposizione vari testi della famiglia.
Negli archivi della Spd e in quelli della famiglia Marx, dove si immerge con entusiasmo, Riazanov trova inediti importanti. Nel 1910 Kautsky, notando la serietà del ricercatore, gli affida il compito di ricostruire con una edizione scientifica la corrispondenza di Marx ed Engels (3). Nel 1911 Riazanov scopre le varie versioni della importante lettera alla populista Vera Zasulich in cui Marx si pronuncia sul futuro della rivoluzione russa. Ha modo di costatare che Bernstein e Mehring avevano fino ad allora pubblicato la corrispondenza di Marx ed Engels usando spesso le forbici o persino modificando delle espressioni che ritenevano troppo forti contro altri dirigenti.
Commenta in un saggio: "Si sarebbe potuto sperare che i quattro volumi di questa corrispondenza sarebbero stati pubblicati tenendo conto di criteri scientifici (...). Viceversa l'edizione della quale sono responsabili Bernstein e Mehring è al di sotto di ogni critica. A partire dagli innumerevoli passaggi che gli editori hanno eliminato dalla corrispondenza senza nemmeno darne indicazione. (...) Non c'è una sola lettera che queste mani profanatrici non abbiano cercato di modificare. Le espressioni forti di Marx ed Engels sono state edulcorate o persino cancellate dal testo." (4).
La sua fama di storico e di profondo filologo dell'opera di Marx si diffonde. Collabora alla rivista di Kautsky, Die Neue Zeit. Lenin lo invita nel 1911 a tenere corsi nella scuola per militanti di Longjumeau, che ha fondato alla periferia di Parigi e che dirige insieme a Nadia Kruspkaia e a Inessa Armand. Qui Riazanov dà corsi di storia del socialismo francese.
Nel 1915 Riazanov è tra coloro che partecipano alla conferenza di Zimmerwald e, durante la guerra, vive a Parigi dove scrive su vari giornali socialdemocratici e conosce Lev Trotsky, col quale pubblica il giornale Pravda.
Allo scoppio della rivoluzione, Riazanov torna in Russia dalla Svizzera, e aderisce al gruppo Mezharaionka (o Interdistrettuali) di cui fanno parte anche Ioffe, Lunacharsky, Antonov-Ovseenko, Urickij e soprattutto Trotsky. Con il nuovo orientamento impresso da Lenin al partito (con le Tesi di aprile), sono superate le differenze tra Lenin e Trotsky sul carattere della rivoluzione russa. Gli Interdistrettuali, guidati da Trotsky si fondono così nel luglio 1917 al Partito bolscevico. I dirigenti provenienti dall'organizzazione degli Interdistrettuali assumono ruoli di rilievo: Riazanov è uno dei 14 bolscevichi (tra loro ci sono Lenin, Trotsky, eccetera) che fanno parte della maggioranza del presidium del Soviet al II Congresso, quello in cui è proclamata la conquista del potere.
Dopo l'ingresso nel Partito bolscevico, Riazanov assume posizioni differenti da quelle di Trotsky: mentre quest'ultimo diventa di fatto il più stretto collaboratore di Lenin e, con lui, la guida della rivoluzione, Riazanov si avvicina alle posizioni della destra del partito, guidata da Kamenev e Zinovev. Insieme a loro assume una posizione contraria all'insurrezione e, in seguito alla conquista del potere, è a favore di una ipotesi di governo di coalizione tra bolscevichi, menscevichi e Socialisti Rivoluzionari.
Nei primi mesi dopo la conquista del potere Riazanov svolge il ruolo di presidente dei sindacati di Pietroburgo ed è tra i principali responsabili del Commissariato all'Educazione.
Nel 1920 è uno dei delegati russi al II Congresso dell'Internazionale Comunista.
Le ricerche che Riazanov aveva iniziato molti anni prima, trovano un nuovo sostegno nel neonato Stato sovietico.
Riazanov torna in Germania dove, nonostante la deriva riformista dei due vecchi collaboratori di Engels, aveva mantenuto un buon rapporto personale con Kautsky e Bernstein. Quest'ultimo, dopo molte resistenze, si decide a consegnare a Riazanov il manoscritto completo di Die deutsche Ideologie, l'Ideologia tedesca (questo è in realtà il titolo postumo con cui è conosciuto il manoscritto senza titolo elaborato da Marx ed Engels e che i due avevano lasciato alla "critica roditrice dei topi").
Riazanov comprende subito che si tratta di un'opera fondamentale: fino ad allora in gran parte sconosciuta (Lenin, ad esempio, conosceva solo il primo capitolo, su Feuerbach, pubblicato da Engels nel 1888 e poi tradotto in russo da Plechanov). E' il libro in cui la concezione materialistica della storia trova la sua prima sistematizzazione compiuta.
Riazanov inizia un lavoro di cura scientifica del testo e ne pubblica prima alcuni estratti e poi una parte più consistente nel 1926; il testo completo sarà infine pubblicato nel 1932, sulla base del lavoro preparatorio da lui svolto.
Lenin, che si rivolgeva regolarmente a Riazanov quando aveva bisogno di suggerimenti per i suoi studi di marxismo (considerandolo il più profondo conoscitore di Marx), gli scrive in una lettera del 2 febbraio 1921: "Possiamo raccogliere l'opera completa di Marx ed Engels? E' un compito realizzabile?"
Lenin è convinto dell'importanza di un simile lavoro e della necessità di impiegare per esso le risorse dello Stato rivoluzionario. Sa anche chi è la persona adatta per questo compito, per questo ha proposto (gennaio 1921) al Comitato Centrale la fondazione dell'Istituto Marx-Engels e che la direzione sia affidata a Riazanov. Come ricorderà Trotsky, Lenin nutre molta stima per Riazanov, pensando che il suo punto forte siano le conoscenze immense dell'opera di Marx, mentre il suo punto debole sono le posizioni politiche spesso critiche da destra del bolscevismo.
Lo scopo principale dell'Istuto (che viene aperto nell'antica residenza dei principi Dolgorukov, a Mosca) è di raccogliere e pubblicare le opere complete di Marx ed Engels, in primo luogo in lingua originale, dunque in tedesco, e contemporaneamente in russo. Si tratta di quella che sarà poi nota come la Mega (Marx-Engels Gesamtausgabe).
Ma l'Istituto non si limita a questa opera gigantesca e resa difficile dallo stato in cui la Spd tedesca ha abbandonato i manoscritti di Marx ed Engels. Vengono anche aperti vari dipartimenti dell'Istituto che si specializzano nella raccolta di materiali sulla storia del socialismo, sulla filosofia, sulla storia dei diversi Paesi.
Nei primi anni l'Istituto lavora in assoluta libertà: Lenin è consapevole della necessità di tutelare l'indipendenza di una ricerca storica che sia realmente scientifica. Riazanov sceglie tra i suoi collaboratori anche studiosi di provenienza menscevica o comunque di correnti non bolsceviche: fatto che diventerà un'accusa contro di lui solo anni dopo, quando la burocrazia stalinista avrà eliminato ogni traccia del leninismo autentico.
Col pieno sostegno del governo bolscevico e con l'interessamento diretto di Lenin, la biblioteca dell'Istituto raccoglie libri e manoscritti da tutta Europa. Nel 1925 già possiede 15 mila volumi che diventeranno poi in pochi anni quasi mezzo milione. Nella collezione della biblioteca figurano le raccolte complete dei giornali su cui hanno scritto Marx ed Engels; testi della Prima Internazionale; materiali sulla storia del movimento operaio di ogni Paese. Un settore ampio è dedicato al "socialismo francese", cioè a una delle "tre fonti" del marxismo. Riazanov riesce a recuperare i giornali della Grande rivoluzione francese: l'intera serie di L'ami du peuple (il giornale di Marat), il Père Duchesne (il giornale di Hébert). Acquista per l'Istituto manoscritti e lettere di Babeuf, di Auguste Blanqui, testi della Comune del 1793 e di quella del 1871. Intreccia relazioni con studiosi del marxismo in tutto il mondo e alla sua scuola si forma una nuova generazione di storici e studiosi del marxismo.
L'Istituto pubblica due riviste specializzate in storia del movimento operaio: la rivista annuale Archiv K. Marksa i F. Engel'sa (Archivio Marx ed Engels) e la rivista semestrale Letopisi Marksizma (Annali del marxismo). Delle due riviste russe si inizia anche una edizione in tedesco.
Sotto la direzione di Riazanov, l'Istituto cura la pubblicazione delle opere di Karl Kautsky, di Rosa Luxemburg, di Antonio Labriola.
Ma il compito centrale dell'Istituto è appunto la pubblicazione della Mega, l'edizione completa delle opere dei due fondatori del marxismo, in una collaborazione tra l'Istituto russo, l'Istituto di sociologia di Francoforte e la Spd.
Nel piano iniziale sono previsti 42 volumi: 17 di opere filosofiche, economiche, storiche e politiche; 13 dedicati al solo Capitale, comprensivo delle parti inedite; 10 volumi per le lettere e 2 volumi di indici.
In realtà saranno pubblicati solo 12 volumi in tedesco (l'impresa sarà interrotta dai nazisti) e 28 nell'edizione in russo che si interrompe nel 1946 (in questo caso l'interruzione è provocata dagli stalinisti che decapiteranno la direzione dell'Istituto). La Rdt riprenderà poi le pubblicazioni stampando dal 1956 al 1968 la Mew (Marx Engels Werke), in 41 volumi, che sarà presa a modello per le edizioni in altre lingue. Negli anni Settanta Urss e Rdt iniziano una nuova Mega, nota come Mega 2, che prevedeva 114 volumi, ma il lavoro viene più volte interrotto dagli avvenimenti politici e infine dal crollo dello stalinismo. L'opera è stata poi ripresa nel 1998 e continua, avendo pubblicato circa la metà dei libri previsti.
Senza Riazanov e le sue ricerche, senza la sua dedizione infaticabile, tutto questo non sarebbe stato possibile. Già solo questo fa di Riazanov una figura imprescindibile per i rivoluzionari. Ma al suo lavoro di ricerca su testi altrui vanno aggiunti vari testi suoi di grande importanza, che andrebbero ripubblicati perché sono scomparsi dalle librerie. Ricordiamo tra gli altri: Marx ed Engels (un corso di marxismo per militanti operai, tenuto nel 1922, editato nel 1923); le Note al Manifesto (uno studio approfondito del Manifesto del 1848, molto apprezzato da Lenin); gli studi sulla Prima Internazionale (in lingua italiana ne esiste un'edizione del 1995) e poi infiniti articoli e saggi di storia di cui solo una piccola parte si può trovare, in varie lingue, sul sito marxist.org.
Riazanov progettava di scrivere una biografia di Marx, che rettificasse anche le tante imprecisioni e le valutazioni politicamente infondate contenuta in quella di Mehring. Purtroppo non trovò mai il tempo per realizzare questo progetto.
Dopo la morte di Lenin, Riazanov si dedicherà sempre meno alla politica quotidiana e sempre più al suo prezioso lavoro teorico, di studio ed editoriale dell'opera di Marx ed Engels.
Non partecipa attivamente allo scontro che si apre in Russia tra Trotsky e la burocrazia stalinista. Ma non per questo rinuncia a difendere le sue idee. E' uno dei pochi che non ha timore, ancora nei primi anni Trenta, quando Stalin è oggetto di un vero e proprio culto, a dire a Stalin, in pubblico, ciò che pensa della sua ignoranza del marxismo e del disprezzo della teoria che è l'abito caratteristico della burocrazia stalinista.
Si racconta che un giorno Stalin andò a visitare l'Istituto e nell'ufficio di Riazanov notò che c'erano solo ritratti di Marx, Engels e Lenin. Per questo chiese a Riazanov come mai non ci fosse un suo ritratto. Riazanov rispose: "quelli sono stati i miei maestri: voi cosa siete per me?" (5)
Non avrebbe mai potuto immaginare che nel 1953 l'Istituto che aveva fondato avrebbe assunto il nome di Istituto Marx-Engels-Lenin-Stalin.
Nel 1929 Riazanov non si fa problemi ad aiutare Trotsky che, espulso ed esiliato in Turchia, aveva necessità di integrare le scarse risorse economiche e per questo gli propone di tradurre un testo minore di Marx, Herr Vogt, in russo e di partecipare alla revisione di altre traduzioni. Come scrive Deutscher: "I compensi che gli corrispondeva Riazanov integravano il bilancio familiare e coprivano le spese dell'enorme corrispondenza di Trotsky." (6)
L'indipendenza di Riazanov è intollerabile per il regime stalinista. Tanto più perché proprio in quegli anni lo stalinismo ha bisogno non di filologia marxista ma piuttosto di una falsificazione del marxismo.
E' in questo quadro che la burocrazia organizza una delle tante montature poliziesche. Nel 1930 arresta Isaak I. Rubin, importante economista e collaboratore di Riazanov, e lo accusa di un presunto "complotto menscevico". In carcere, torturato, Rubin accetta di firmare una falsa accusa contro Riazanov, coinvolgendolo così nell'inesistente complotto.
Con questo pretesto, Stalin destituisce Riazanov da presidente dell'Istituto Marx Engels e lo sostituisce con il più docile Vladimir Adoratsky. Subito dopo Riazanov è espulso dal partito e arrestato (1931) per "attività controrivoluzionaria." Viene deportato a Saratov e le sue opere vengono ritirate dalle biblioteche e proibite.
Rilasciato per un breve periodo, in seguito a una campagna internazionale cui hanno aderito anche storici famosi internazionalmente come Albert Mathiez (uno dei più grandi esperti della rivoluzione francese), viene di nuovo arrestato nel luglio 1937. Ha quasi settant'anni ma la polizia di Stalin (la Nkvd) non esita a torturarlo per fargli confessare di far parte di una inesistente "organizzazione terroristica" diretta da Trotsky. Vogliono che Riazanov ammetta di aver nascosto gli archivi dell'Opposizione trotskista.
Ma Riazanov si rifiuta di accusare sé stesso o altri. Come scrive Trotsky "Riazanov era organicamente incapace di essere codardo" (7)
E' allora condannato a morte in un processo che dura quindici minuti. Fucilato segretamente il giorno stesso: la notizia non verrà data nemmeno alla moglie, a sua volta condannata a otto anni in un gulag solo per il fatto di essere la moglie. Riazanov sarà sepolto in una fossa comune a Saratov. Il giorno della fucilazione è il 21 gennaio 1938, quattordicesimo anniversario della morte di Lenin.
Subito dopo gli agenti della Nkvd si recano alla casa di Riazanov con l'incarico di sequestrare i suoi libri e bruciare tutte le sue carte (tra cui c'erano i preziosi appunti di studio su Marx ed Engels che aveva accumulato in decenni di studio). Nello studio di Riazanov uno dei poliziotti incaricati di questo lavoro vede un quadro che ritrae il giovane Engels, con una dedica a Riazanov scritta da Laura Lafargue, figlia di Marx. Il poliziotto chiede alla nipote di Riazanov che assiste alla perquisizione: "E chi è questo?" "E' Engels", risponde la nipote. E di rimando l'agente di Stalin risponde: "E chi è Engels?".
(1) Riazanov curò la pubblicazione di Differenza tra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro nel 1927 (una versione parziale era stata pubblicata da Franz Mehring nel 1902); Per la critica della filosofia hegeliana del diritto nel 1927; i Manoscritti economico-filosofici del 1844 furono dati alle stampe nel 1932 dal suo successore, Adoratsky, ma sulla base del lavoro fatto da Riazanov; lo stesso dicasi per i Grundrisse che, frutto di una scoperta fatta da Riazanov nel 1923 a Berlino, furono da lui curati e infine pubblicati nel -'39-'41. Nel 1925 pubblicò la Dialettica della natura, opera incompiuta di Engels, in una prima edizione (a cui seguirono varie edizioni riviste fino a quella definitiva pubblicata nel 1935 nella Mega). In generale i volumi della Mega pubblicati sotto la direzione di Adoratsky furono in gran parte frutto del lavoro preparatorio fatto da Riazanov.
(2) Victor Serge, Memorie di un rivoluzionario (Massari editore, 2011, pag. 212-213).
(3) Grazie al lavoro di Riazanov e a quello dei ricercatori nei decenni seguenti, conosciamo oggi circa 4 mila lettere scritte da Marx ed Engels: ma si stima (secondo un calcolo fatto da alcune lettere di risposta dei loro interlocutori) che il numero effettivo sia di almeno 10 mila (di cui 2500 sono la sola corrispondenza tra i due rivoluzionari).
(4) Sulla censura e i tagli fatti da Mehring ai carteggi di Marx ed Engels si veda: "Communication sur l'héritage littéraire de Marx et Engels" (1923), reperibile sul web http://www.persee.fr/doc/homso_0018-4306_1968_num_7_1_1116
In realtà Riazanov polemizzerà in varie altre occasioni con alcune deformazioni della storia fatte da Franz Mehring, che era all'epoca il più celebre biografo di Marx, oltre che un importante dirigente della Spd. Tra l'altro rimprovererà a Mehring di non aver compreso i motivi di fondo politici che stavano alla base della espulsione di Bakunin dalla Prima Internazionale.
(5) L'episodio è riportato in varie biografie di Riazanov: ad esempio in quella di Beecher-Formichev (v. nota bibliografica).
(6) Isaac Deutscher, Il profeta disarmato (ed. Longanesi, 1961, pag. 502-503).
(7) Lev Trotsky, "El caso del camarada Riazanov" (articolo dell'8 marzo 1931), in Escritos (edizione digitale, tomo 2).
Indicazioni di lettura
La bibliografia su Riazanov è molto ridotta, il suo nome è stato cancellato dalla storiografia stalinista. Vi sono comunque alcuni saggi che possono essere letti per approfondire la conoscenza di questa figura straordinaria.
Alcune buone sintesi della vita e del lavoro di Riazanov sono le seguenti:
- Jonathan Beecher, Valeri Fomichev, "French Socialism in Lenin's and Stalin's Moscow: David Riazanov and the French Archive of the Marx-Engels Institute" (in The Journal of Modern History, 78, 2006) (in inglese);
- Jean Jacques Marie, "David Riazanov, le dissident rouge", in Cahiers du Mouvement Ouvrier, n. 3, Cermtri, 1988 (in francese);
- Hugo Eduardo da Gama Cerqueira: "David Riazanov e a edicao das obras de Marx e Engels." Universidade Federal de Minas Gerais, 2009 (si può trovare il pdf su internet, in portoghese);
- Bud Burkhard, "D.B. Rjazanov and the Marx-Engels Institute" (in Studies in Soviet Thought, v. 30, 1985) (in inglese);
- Nicolas Gonzalez Varela, "David Riazanov: humanista, editor de Marx, disidente rojo" (in spagnolo) e, dello stesso autore: "Marx desconocido: sobre la Ideologia Alemana" (2012) (entrambi i testi si trovano in pdf nel web).
Trotsky ha dedicato vari articoli per denunciare la repressione stalinista contro Riazanov, indichiamo la versione in spagnolo:
- Lev Trotsky, "El caso del camarada Riazanov" (articolo dell'8 marzo 1931), in Escritos (edizione digitale a cura del Ceip, tomo 2);
- Lev Trotsky, "Una nueva calumnia contra D.B. Riazanov" (articolo del 1 maggio 1931), in Escritos, tomo 2.
- Lev Trotsky, "¿Cuál es la situación de Rakovski?" (articolo del 23 marzo 1933), in Escritos, tomo 3 (l'articolo parla di Rakovski ma anche di Riazanov).
Ricorda efficacemente Riazanov nelle sue memorie anche Serge, che ne fu amico:
- Victor Serge, Memorie di un rivoluzionario (Massari editore, 2011).